Sunday

ci vogliono giornate come queste per recuperare quello che manca… ci vogliono una spiaggia, un’allegra combriccola, ore ed ore in acqua a lottare contro i cavalloni, un panino caprese a piedi nudi sul prato all’ombra, un gelato Motta (che fa un po’ schifo, ma è pur sempre un gelato), un bacio in riva al mare, chiacchiere fino al tramonto (o quasi), rientro in moto, e… tanto tanto sole sulla pelle

Light

e mi sento serena. Un sasso sul cuore finalmente sgretolato. Un tonfo e mille pezzi… l’aria è più dolce… brezza sottile.. baciami vento d’estate… sarà un week-end pieno di mare e di sole e di allegria nel cuore e nelle mente giù in fondo fino all’anima… baciami sole in quest’aria calda e piena d’energia… ho solo voglia di mare di un pattino di una canoa di un tuffo in acqua fredda per una giornata che non avrà fine per un cuore leggero in volo verso…

“Ti prendo e ti porto via”

di Niccolò Ammaniti

Tutto sta nel titolo. Tutto inizia e finisce dalla potenza immaginifica che suscita. Quando lo inizi, è sul serio così. Ti prende e ti porta via. In un altro mondo. Che non è poi chissà quale mondo di alieni impazziti o elefanti rosa o deliri di onnipotenza mistica. Niente di questo. E’ solo Ischiano Scalo. Un paesino che esiste solo nella mente di chi ci vive. Uno di quei paesini che ognuno di noi ha almeno incontrato una volta nella vita, ci è passato in macchina perchè aveva sbagliato strada ed è sicuro che un paese così non possa esistere. Non è neanche segnato sulle cartine! Eppure, Ischiano Scalo esiste. E non è solo un paesino. Ti sbagli. E’ un microcosmo animato da personaggi di quotidiana fantascienza grottesca. C’è il ritorno a casina bella del classico figo, Graziano Biglia per la cronaca, logorato dal sesso(fatto con chiunque respiri), dalle droghe ingurgitate per moda e dalla musica dei Gipsy King, ormai alla frutta, con pancetta e capelli cotonati, che crede di aver trovato l’amore della sua vita in una di quella faccette da commessa che animano le copertine patinate dei giornaletti scandalistici e che c’ha il sogno nel cassetto. C’è il piccolo Pietro, un bambino dalla vita distrutta in partenza. E sai che non ci puoi fare proprio un cazzo, quando hai il padre ubriacone, il fratello idiota e la madre nevrastenica, ma forse l’unica che cerca di mediare con te, di entrare nel tuo fragile mondo compromesso. Il tuo mondo. Quello con Gloria. Ma lei è bellissima e ricchissima. E tu sei povero e sfigato. E sai che sei innamorato come uno scemo, e ti sei autoconvinto che sarà sempre e solo tua amica. E poi, c’è la fauna locale, un circo di provincialotti dalle mille piccole bugie, dalle esilaranti manie che animano e vestono le due storie d’amore protagoniste con battute al fulmicotone, scene di un’apocalittica ironia, macchiette rapide e incisive. Una malinconica comicità, un riso amaro che sottintende alla cruda realtà delle cose. Quella che alla fine ti sputa in faccia e che ti guarda come dire “Non c’è proprio un cazzo da ridere.” Ammaniti diventa superbo narratore e magico violinista diabolico di questa melodia, forse per la sua prima volta, così dolce e riflessiva. Il romanzo di formazione del nuovo millennio. Un capolavoro della letteratura moderna. Che quando lo finisci… Dio, se non ti scappa la lacrima….

Un po’ di stizza

perchè oggi mi va di scrivere di raccontare di sporcare questo blog di stupide sciocchezze così tutto d’un fiato parole che fuoriescono veloci e stizzite e la voglia di urlargli che non mi importa più niente di quello che avrebbe il piacere di dirmi se lo tenga pure per sè evidentemente non è così importante evidentemente non sono così importante evidentemente ci sono cose che vanno oltre e l’amicizia è in via di estinzione animale più unico che raro l’ultimo orso polare che riesce a vivere in Africa

Summer

festa grande, con tante persone.. persone che ci sono state, che hanno contato, che hanno fatto parte di… musica nell’aria, profumi, suoni, voci, sudore, e la musica sempre più forte, volti vicini e lontani, profumi che ritornano, l’aria calda dell’estate, la musica che non va più via, risate, e suoni sempre più forti, un pizzico di spumante a rendere l’aria frizzante per un po’, almeno per un po’, per il tempo di un sorriso lontano dalla calca, e di un bacio, magico, come questa notte che sta per finire… baciami ancora.. baciami di nuovo… è il tempo di un incontro.. nuovo, diverso… diverso… un bacio ancora… le voci ritornano, forti e l’aria è calda, di un’estate che è appena arrivata… i terrazzi, le verande che respirano di aria fresca, un frullato alla pesca, un buon libro e della musica… ma qui c’è tanta gente… un sorriso, il tuo sorriso e la tua pelle… di nuovo… sulla mia… abbracciami forte… per una notte che non va più via, per questi rumori che mi stridono dentro, per le cicale sul terrazzo estivo, per un bacio che durerà qualche secondo, o qualche minuto non importa… per l’amarezza che si scioglie che si è sciolta con questo caldo come l’inchiostro con il latte… ed un profumo forte, più intenso dell’aria che respiriamo… e… “che ne sarà di noi”… musica, dai, suona piu’ forte… non voglio sentire quello che non riesco a capire… questa canzone che continua a suonarmi dentro… questa canzone che non va più via.. forse sara’ che poi perdendoci ci ritroviamo…

People

Quando si vedono sempre le stesse persone alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostr avita cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l’idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro.
.:: P. Coelho