La finestra di fronte

.:: la frase: Tutti coloro che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po’ di sè?

.:: la musica: Gocce di Memoria (G.Todrani – A. Guerra)
Sono gocce di memoria | Queste lacrime nuove | Siamo anime in una storia | Incancellabile | Le infinte volte che | Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote | Inestimabile | E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene | Siamo indivisibili | Siamo uguali e fragili | E siamo già così lontani | Con il gelo nella mente | Sto correndo verso te | Siamo nella stessa sorte | Che tagliente ci cambierà | Aspettiamo solo un segno | Un destino, un’eternità | E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso | Per raggiungerti adesso, per raggiungere te | Siamo gocce di un passato | Che non può più tornare | Questo tempo ci ha tradito, è inafferabile | Racconterò di te | Inventerò per te quello che non abbiamo | Le promesse sono infrante | Come pioggia su di noi | Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai | Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità | E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso | Per raggiungerti adesso, per raggiungere te

.:: le lettere
LETTERA DI DAVIDE A SIMONE
Mio caro Simone, dopo di te, il rosso non è più rosso. L’azzurro del cielo non è più azzurro. Gli alberi non sono più verdi. Dopo di te, devo cercare i colori, dentro la nostalgia che ho di noi. Dopo di te, rimpiango persino il dolore che ci faceva timidi e clandestini. Rimpiango le attese, le rinunce, i messaggi cifrati, i nostri sguardi rubati in mezzo a un mondo di ciechi, che non volevano vedere, perché se avessero visto saremmo stati la loro vergogna, il loro odio, la loro crudeltà. Rimpiango di non avere avuto ancora il coraggio di chiederti perdono. Per questo. non posso più nemmeno guardare dentro la tua finestra. Era lì che ti vedevo sempre, quando ancora non sapevo il tuo nome. E tu sognavi un mondo migliore, in cui non si può proibire ad un albero di essere albero, e all’azzurro…di diventare cielo. Non so se questo è un mondo migliore. Ora che nessuno mi chiama più Davide, ora che mi sento chiamare soltanto ‘signor Veroli’, come posso dire che questo è un mondo migliore? Come posso dirlo senza di te?

LETTERA DI GIOVANNA A DAVIDE
Mio caro Davide, da quando non ci sei più, Martina mi chiede spesso di te. Lei ti chiama ancora Simone. Ma presto le racconterò la tua storia. Ieri al lavoro, per la prima volta mi hanno chiesto di fare un dolce da sola. Indovina quale gli ho fatto? Il capo pasticcere non ha fatto commenti, però l’ha aggiunto alla lista di quelli da preparare per la domenica. Credo che sia un buon segno. Filippo è riuscito a farsi cambiare di turno. Sembrava che avesse vinto la lotteria. Era così entusiasta, e io ho capito che per il momento non posso chiedergli di più. Sai, quando penso a Lorenzo, ho paura di avere già cominciato a dimenticare il suo volto, a non ricordare più…la sua voce. Cosa sta facendo in questo momento? a chi sta sorridendo? Ho ancora bisogno di una tua parola, Davide, di un tuo sguardo, di un tuo gesto. Ma poi all’improvviso sento i tuoi gesti nei miei, ti riconosco nelle mie parole. Tutti coloro che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po’ di sè? E’ questo il segreto della memoria? Se è così, allora, mi sento più sicura perché so che non sarò mai sola.

.:: il sito: www.lafinestradifronte.com