Luci e ombre

“Ma del mio passato,
sappilo, io sono ben consapevole.
Quel che mi è capitato l’ho sventrato,
analizzato,
ne ho fatto un’autopsia freddamente scientifica.
Ho fatto lunghi processi alle mie colpe,
mi sono autoassolta ma poi ho fatto ricorso in appello.
Ho fatto scelte difficili e non le ho sempre fatte solo per me –
ho cercato l’opzione che più mi sembrava giusta,
che raramente era anche la più facile.
Ho fatto sbagli e mi son autocompatita leccandomi le ferite per un po’.
Mi sono odiata,
a fondo,
e sono stata a lungo prigioniera delle mie ombre. Spesso continuo a preferirle alla luce.
Ho imparato a capire cosa voglio e ho imparato a lottare per averlo –
e tutto questo ha avuto un prezzo.
Il mio passato è una mappa spiegazzata,
con macchie di fango e anche un po’ di sangue.
Non è una brochure patinata, è solo quel che è.
Se te lo racconto non è per chiederti soluzioni o compatimenti,
se no andrei da un medico o da un prete.
È solo per spiegarti chi sono, e farti capire come sono arrivata fin qui.”

(Catherine Black)