Stand by

di nuovo con te. Un po’ di cose da studiare stasera e poi me ne vado a letto. Stand by. Vorrei giocare con i bambini. Costruire con i Lego. Fare castelli di sabbia sulla spiaggia. Ed aspettare l’onda. Non quella perfetta. Aspetto la mia onda. Quella che mi farà perdere la testa. Di nuovo. Ancora. Non ne ho mai abbastanza. Rinascere è un bello sforzo, non ti pare? Sconnessa, come sempre. Dove sei? Dimmi qualcosa. E’ importante rivedere gli ultimi passaggi, come le prime sequenze di un film. A rallentatore. E’ importante per capire. Sono qui e scrivo e non ho bisogno di altro.

Silenzio

che fine fanno le azioni?
Mi mancano i tuoi pensieri
Nessuna fuga stasera. Sono dentro di me e ci resto. Ho bisogno di respirare ancora più intensamente, voglio sentire i miei polmoni esplodermi dentro. Dentro, con forza.
Silenzio. Basta con la musica. Adesso ho voglia di silenzio. Ho voglia di ascoltarmi, ho molte cose da raccontarmi e da raccomandarmi. Però stasera voglio fare silenzio. Voglio il silenzio lento. Assoluto. Silenzio.
So che mi stai leggendo e che continuerai a leggermi perchè so che continuerò a scriverti finchè ne avrò voglia, finchè non sarò stanca di farlo, finchè avrò bisogno di te…
Stasera berrò una birra con gli amici…

1948

I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perchè hai tardato tanto?

Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tradato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.

.:: Hikmet ::.