Considerazioni di un alunno sulla riapertura della scuola

Mi chiamo Gerardo Gambone e sono un alunno della classe 5°E del liceo scientifico Giovanni Da Procida.
Sono qui per esprimere le mie perplessità riguardanti il ritorno a scuola di oggi.
In questi ultimi giorni, alla notizia dell’imminente ritorno a scuola, noi studenti eravamo già pieni di dubbi e interrogativi sull’effettiva efficacia di sistema detto Didattica Digitale Integrata, ma oggi, primo giorno di scuola dopo mesi di lezioni casalinghe online, abbiamo potuto vedere e toccare con mano problemi evidenti ed oggettivi che affliggono questo, a mio parere fallace, sistema.
Al di là di quelli che possono essere problemi soggettivi relativi ai singoli studenti, che ahimè, non possono essere risolti in maniera esaustiva ed efficace, stamattina ci siamo trovati di fronte a professori in seria difficoltà, stanchi e nervosi, alle prese con lezioni insostenibili con mascherina, problemi audio e difficile gestione del gruppo classe in sincrono con quello da remoto. Non intendiamo attribuire alcuna colpa ai docenti che loro malgrado sono oggettivamente impossibilitati a dare sufficiente attenzione ad entrambi i gruppi.
In più i ragazzi all’interno delle aule sono costretti immobili nel banco per 5/6 ore di fila, salvo rare e veloci pause, si arriva assai stanchi alle ultime ore e rendendo inefficace anche quel poco che i professori cercano di trasmetterci sul piano didattico, socializzazione ed empatia tra compagni di classe pari a zero. Se si vuole considerare l’aspetto più umano della cosa, in questo tipo di classe manca quasi del tutto l’armonia prepandemia oppure è fonte di caos continuo dato che per scambiare due chiacchiere bisogna alzare la voce strillando da un lato all’altro dell’aula.
Dunque se questo rientro:
Non ha permesso il ritorno di tutti gli studenti in presenza;
Non ha migliorato la socialità;
Non ha rimosso, anzi ha accentuato le problematiche relative ai dispositivi digitali;
Ha contribuito a creare disparità tra lo stesso gruppo classe che ora si trova diviso tra studenti in casa abbandonati a sé stessi e altri a cui è garantita maggiore attenzione, cosa che durante la Didattica a Distanza non si verificava perché essendo tutti online eravamo tutti allo stesso livello e avevamo tutti le stesse attenzioni;
Allora mi chiedo a cosa è servito? Ha semplicemente messo in ulteriore pericolo migliaia di famiglie esponendo professori e alunni a maggiore rischio di contagio, portando avanti la convinzione, a mio parere sbagliata, che dei banchi con le rotelle, una mascherina e un po’ di igienizzante per le mani ci possa garantire uno scudo invincibile a questo virus? Ma purtroppo io sono un semplice liceale che ancora non capisce nulla della vita e lascio fare queste considerazioni a chi ne sa certo più di me.
Per di più ci sono ragazzi che la mattina arrivano a scuola e ai termometri scolastici riportano temperature elevate e oltre la norma, ma, nonostante ciò, li si fa aspettare un po’ in un un’aula per aspettare che la temperatura scenda e poi subito in classe. Capisco che ci possono essere malfunzionamenti dei misuratori di temperatura che molto spesso riportano valori non attendibili, ma comunque in via precauzionale non andrebbero sorvolate situazioni del genere, bisognerebbe rimandare lo studente a casa non avendo la possibilità di fare test che garantiscano al 100% la sua negatività al virus.
Poi si potrebbe parlare degli enormi disagi dei pendolari dovuti a questo orario sfasato che parte dalle 9.50 e termina alle 14.00, ma credo di essermi dilungato fin troppo, e mi sembra che sia ben chiara la mia posizione riguardo la questione.
Spero che questa situazione migliori in qualche modo perché la salute va oltre l’istruzione e in questo modo non si garantisce né l’una né l’altra cosa. Non è neppure iniziata la scuola ma già rimpiangiamo la DaD..